La Nuvola di Fuksas e lo sguardo distratto dei romani

La recente apertura della “Nuvola”, il nuovo centro congressi progettato da Massimiliano Fuksas a Roma nello storico quartiere Eur ha diviso l’opinione dei romani soprattutto sulla questione della destinazione degli investimenti di un comune già al centro di gravosi problemi. Ma la questione più che sui soldi credo debba essere dibattuta sul ruolo che una capitale europea deve avere, perché il terreno su cui si gioca la partita è l’Europa e non il raccordo anulare. Una questione di vedute che apre lo sguardo verso un orizzonte ben più ampio di quello che si scorge dai colli di Roma.

Trovo che la Nuvola sia perfettamente contestualizzata all’Eur; un quartiere che vede quindi risorgere la sua funzione di area espositiva e congressuale così come fu pensata negli anni trenta per la costruzione della sede dell’Esposizione Universale di Roma del 1942. Esposizione che non ebbe mai luogo per lo scoppio della  seconda guerra mondiale. Il progetto fu completato solo nei decenni successivi con alcuni edifici monumentali come il Palazzo della Civiltà del Lavoro.

L’idea progettuale della Nuvola è basata su tre immagini: la Teca, la Nuvola e la “lama” rappresentata dall’albergo adiacente. Entrando nella Teca lo sguardo volge subito in alto teso ad entrare nella pancia della nuvola, perché questa è, a mio parere, la sensazione. Ci si trova dentro una struttura che ci avvolge e che ci proietta in un viaggio fiabesco dentro una balena, una manta o dentro ad un dirigibile degli anni ’30. La Nuvola con la sua tela tesa attorno ad un fitto ma mai invadente intreccio di  travi d’acciaio ci accoglie e ci guida verso i suoi spazi fino a giungere difronte al suo acme, la bocca. Una enorme apertura volta ad ovest che offre spettacolari tramonti attraverso le vetrate della teca. E’ qui che il visitatore si ferma e ritrova il significato della parola “monumentale”.

Megastore | Sotto La Rinascente, l’acquedotto Vergine di Agrippa

Lo scorso ottobre è stato inaugurato a Roma il nuovo edificio della Rinascente, una volta della famiglia Agnelli oggi del gruppo thailandese Central Retail Corporation. Per la nuova costruzione stata abbattuta una palazzina risalente agli anni ’50. Come spesso accade a Roma, durante gli scavi sono venute alla luce tracce di antichi insediamenti che hanno prolungato di un paio d’anni i lavori e appesantito il bilancio della compagnia thailandese per sostenerne il recupero.

Per Francesco Prosperetti, Soprintendente di Roma, «la scoperta di ben 15 arcate dell’Acqua Vergine, tra i più cospicui pezzi di acquedotto romano all’interno della città, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, ha permesso la creazione di una nuova e preziosa area archeologica all’interno di Rinascente». Nel cantiere seguito dall’archeologo Roberto Egidi sono emerse le antiche arcate di uno degli acquedotti romani più importanti dell’antica Roma. Le arcate, di epoca augustea, risalgono a quando nel 19 a.C. il Console e generale Marco Vespasiano Agrippa (genero dell’imperatore Augusto) fece arrivare l’acqua corrente fino al Pincio, al Pantheon e alle sue terme.

La concessione da circa 25 milioni di euro per realizzare il nuovo grande shopping center di 17.500 metri quadri è destinata alla riqualificazione del Tridente e alla sistemazione delle strade fra piazza del Popolo e largo Goldoni. Anche l’acquisto dello storico marchio della milanese famiglia Borletti, «La Rinascente» (un nome trovato da Gabriele D’Annunzio), è stato perfezionato negli ultimi giorni di luglio dal gruppo thailandese nuovo proprietario per 205 milioni di euro. 

Con questo nuovo edificio in Via del Tritone, La Rinascente tornerà così in pompa magna e a poca distanza dalla sua vecchia sede di Via del Corso (chiusa nel 2009 e ceduta poi a Zara) offrendo alla Capitale un secondo shopping center assieme a quello storico di piazza Fiume. «In una città come Roma, commenta la nuova proprietà, non poteva mancare un departement store di alto profilo, all’altezza delle cattedrali dello shopping che si trovano a Parigi e a Londra». Ma con una nota in più: la vista sull’antico Acquedotto Vergine.

Bonhams | Catalogue on line: Dexter Brown Selling Exhibition

Bonhams is delighted to host a selling exhibition on behalf of Dexter Brown.

Brown is one of the most respected and instantly recognizable motoring artists, producing a vivid impressionistic style of colour and, where applicably, speed. His work has been the subject of two books: The Art of Dexter Brown by Robert Edwards, Haynes, 2001; and Superfast – The Ferrari Paintings of Dexter Brown by Simon Khachadourian, Pullman, 2008.
His works are on permanent display at the Pininfarina Studios, Turin; Abarth Gallery, Tokyo; Porsche Museum, Tokyo; Keller Collection, California; Blackhawk Collection, California; and the Louwman Museum in The Hague.
Dexter has also greatly contributed to charity, his works supporting Combat Stress, the Great Ormond Street Hospital for Children, Help a London Child – Capital Radio, John Radcli e Hospital Cancer Charity, and Little Havens Children’s Hospice Southend
As you will see over the following pages, we shall o er a broad selection of some 60 works by the artist ranging in size, medium and composition.
All of the works have been completed within the past year especially for the Bonhams selling exhibition. Any work can be bought immediately, although any pre-exhibition acquisitions will remain on view. Should you wish to purchase an artwork, or require further information, please contact: James Knight +44 (0)20 7468 5801 james.knight@bonhams.com

Bonhams | 30 November – 2 December | New Bond Street, London

 

Christie’s | Il Salvator Mundi di Leonardo, l’opera più valutata della storia.


Leonardo – “Salvator Mundi”

Il capolavoro del maestro del Rinascimento, battuto per 450 mln di dollari, cancella il precedente record assoluto e diventa il quadro più costoso mai venduta all’asta. Questo incredibile prezzo riflette l’estrema rarità dei dipinti di Leonardo da Vinci – ce ne sono meno di 20 riconosciuti dalla stessa mano dell’artista, e tutti, a parte Salvator Mundi, si trovano nelle collezioni dei musei.

L’interesse globale per un’opera che è stata salutata come la più grande riscoperta artistica degli ultimi 100 anni ha visto un pubblico di circa 1.000 collezionisti d’arte, commercianti, consulenti, giornalisti e spettatori riuniti nella sala principale del Rockefeller Center, con molte migliaia in più in collegamento live da tutto il mondo.

Da quando l’asta del Salvator Mundi è stata annunciata il 10 ottobre da Christie’s, quasi 30.000 persone hanno affollato le mostre di Christie della “Male Monna Lisa” a Hong Kong, Londra, San Francisco e New York.
L’inclusione del Salvator Mundi nella mostra su Leonardo del 2011/12 alla National Gallery – la più completa mai realizzata – ha suggellato la sua accettazione come opera completamente autografa di Leonardo da Vinci.

Ciò è avvenuto dopo più di sei anni di scrupolosa ricerca per documentare l’autenticità del dipinto. È stato un processo iniziato poco dopo la scoperta del lavoro – a lungo scambiato per una copia – in una piccola asta regionale negli Stati Uniti nel 2005. In precedenza, fu affidato a Sotheby’s e venduto all’asta nel 1958 per £ 45…

Il precedente record per un dipinto è stato assegnato al “Massacro degli innocenti” di Peter Paul Rubens, venduto per 76,7 mln di dollari nel 2002. Il record per un’opera di Leonardo da Vinci è stato di 11 mln di dollari per un disegno su carta venduto da Christie’s nel 2001, il cavaliere”. Il precedente record per l’opera d’arte più costosa all’asta sempre battuta da Christie’s, è stato aggiudicato dal dipinto “Les Femmes d’Alger” di Picasso che ha raggiunto 179 mln di dollari nel 1997.

Nell’eclatante vendita della collezione Victor and Sally Ganz, questo stesso dipinto fu battuto sempre da Christie’s a New York per 28 mln di dollari (escluso i diritti). Un’altra straordinaria manifestazione di quanto investire denaro in grandi capolavori d’arte si stia dimostrando sempre più una scelta altamente remunerativa.

Questi record sono stati cancellati quando Jussi Pylkkänen, il presidente globale di Christie’s, ha portato sul podio il lotto #9… Dopo una battaglia straordinaria tra due offerenti e svariati sussulti in sala, il co-presidente di Christie, Alex Rotter, ha gridato l’offerta vincente per un cliente al telefono.

“È l’ambizione di ogni banditore vendere un Leonardo e probabilmente l’unica possibilità che avrà mai”, ha detto Pylkkänen. “È l’apice della mia carriera fino ad ora. È anche meraviglioso per un senior del mestiere essere al centro di tale attenzione. L’entusiasmo del pubblico per quest’opera d’arte è stato travolgente e estremamente incoraggiante”.

Da notare, inoltre, che nella stessa occasione il dipinto di Andy Warhol, “Sixty Last Suppers”, del 1986, è stato venduto per 60 mln di dollari. Quest’opera monumentale – il più grande dipinto dell’artista americano pop mai venduto all’asta – basato sul capolavoro del Rinascimento di Leonardo, proviene da un gruppo di opere create da Warhol su suggerimento del gallerista milanese Alessandro Iolas nel 1984.

Andy Warhol – Sixty Last Suppers

Per alcuni critici, l’appropriazione artistica di Warhol dell’iconografia pubblicitaria e della cultura pop rappresentava la sostituzione, nell’età moderna, del capitalismo con la religione. Ma in Sixty Last Suppers, Warhol ha celebrava invece il cristianesimo e infondeva nuova vita nell’arte sacra, caricandola di contemporaneità.


Christie’s

Post-War & Contemporary Art Sale Sale

New York, 15 novembre 2017

Bonhams | The Bond Street Sale – Catalogue on Line


Saturday 2 December
at 2.30pm
New Bond Street, London

Mostre | A Roma alle Scuderie del Quirinale “Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925”

Dipinti, disegni, gouache, acquerelli, bozzetti, abiti di scena, le opere di Pablo Picasso, provenienti dai musei di tutto il mondo, celebrano fino al 22 gennaio 2018 alle Scuderie del Quirinale i 100 anni dal viaggio in Italia compiuto dall’artista spagnolo nel 1917, al seguito dell’amico Jean Cocteau, per la realizzazione del balletto “Parade” (il cui gigantesco sipario dipinto è esposto, per la prima volta a Roma, a Palazzo Barberini).

 

La mostra “Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925”, la mostra, ha spiegato il presidente di Ales Mario De Simoni, “ha richiesto tre anni di intenso lavoro, svolto in comune con i curatori Olivier Berggruen e Anunciata von Liechtenstein”. Berggruen è impegnato nello studio del rapporto tra Picasso e il teatro da molti anni, questo ha consentito la realizzazione di un percorso espositivo straordinariamente organico, con oltre cento opere (e altrettanto materiale documentario) del periodo preso in esame.

 

Nel 1917 Picasso, che a 36 anni era già il consacrato maestro alla guida della rivoluzione cubista, attraversa un momento non facile. “Il mondo era in guerra, lui, spagnolo in terra francese, aveva visto partire per il fronte molti dei suoi compagni di strada, era triste e aveva poco lavoro”, racconta il curatore, sottolineando quanto già l’artista percepisse la crisi del movimento che l’aveva reso famoso. Così si lascia convincere dall’amico Jean Cocteau ad accompagnarlo in Italia, dove doveva incontrare l’impresario dei Ballets Russes Sergej Djagilev al fine di realizzare le scene, i costumi e il sipario per un suo balletto, “Parade”, musicato da Satie.

 

 

A Roma, lontano dal conflitto mondiale, Picasso si trova a vivere di nuovo in un’atmosfera bellissima, felice, ricca di stimoli. “Conosce i Futuristi e i pittori della Secessione – prosegue Berggruen – ed entra in contatto con l’arte rinascimentale e classica, mentre va via via scoprendo, spostandosi a Napoli, Pompei, Firenze e Milano, le tradizioni iconografiche italiane, in particolare le maschere come Pulcinella.

 

Incontra anche l’amore, Ol’ga Khochlova, una delle ballerine del Balletto, che sposerà l’anno dopo a Parigi.  Una sorta di Grand Tour, che per il maestro spagnolo ha un forte potere rivitalizzante. Il contatto stretto con l‘antico e la Rinascenza diviene fonte di profonda riflessione sul Cubismo e si pone all’origine delle molte sperimentazioni tra stili e generi nel segno del Modernismo.

 


Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925

Scuderie del Quirinale, via XXIV Maggio 16, fino al 21 gennaio 2018.

A cura di Olivier Berggrue con  Anunciata von Liechtenstein

Phillips | Paul Newman’s Legendary “Paul Newman” sold for $17.700.000


Phillips in association with Bacs & Russo

WINNING ICONS – LEGENDARY WATCHES OF THE 20TH CENTURY

NEW YORK, 26 OCTOBER 2017

The Rolex Daytona Ref. 6239, known as the “Paul Newman” owned by legendary actor Paul Newman sold for $15.5-million, plus buyer’s premium of 12.5%, for a final price of $17,752,500 at a Phillips in association with Bacs & Russo setting a new record for a Rolex sold at auction. It is also the record price for any wristwatch sold at auction, and is considered the most iconic wristwatch of the 20th Century.

The previous record for a Rolex sold at auction was $5-million for a Rolex Ref. 6062, nicknamed the “Bao Dai” because it was owned by the last emperor of Vietnam. Previously the highest price paid for a Rolex Daytona – the most collectible Rolex model – was $3.7-million, set last spring at a Phillips, Bacs & Russo auction. Previously the most expensive wristwatch sold at auction was a Patek Philippe Ref. 1518, for $11-million, also sold by Phillips.

Newman gifted it in 1984 to James Cox, the former boyfriend and now close friend of Paul Newman’s daughter Nell. A portion of the proceeds of tonight’s sale will go to the Nell Newman Foundation, a charitable foundation that supports her father’s philanthropic values, while serving Nell’s commitment to organic foods and sustainable agriculture.



Bonhams | Catalogue Now Online: The Padua Auction, Padova, Auto e Moto d’Epoca, Italy

 


LANCIA FLAMINIA SPORT 3C COUPÉ – 1962 – Carrozzeria Zagato

• One of fewer than 400 Sport Zagatos made
• Desirable triple-carburettor model
• Professionally restored in Italy in the early 1990s • Recently serviced by Thornley Kelham
• Equipped with removable Marchal fog lamps
• Registered in the UK

€400.000 – €500.000


MASERATI 3500 GT SPYDER – 1960 – Carrozzeria Vignale

• One of circa 242 Vignale Spyders made 

• ZF ve-speed gearbox
• Restored in the late 1990s
• Repainted to concours standard in 2003 

• Registered in the UK

€600.000 – €700.000


THE PADUA AUCTION
Important Collectors’ Motor Cars
Saturday 28 October 2017
Auto e Moto d’Epoca
Padova, Italy

 

 

 

Phillips | WINNING ICONS – Legendary Watches of the 20th Century – New York Auction 26 October 2017

PHILLIPS

WINNING ICONS – Legendary Watches of the 20th Century

New York Auction 26 October 2017

Paul Newman’s “Paul Newman” Daytona. One of the world’s most precious – and most priceless – timepieces. Ever.

Lot. 8 Ref. 6239 An iconic, highly attractive, and historically important stainless steel chronograph wristwatch with off-white dial and tachymeter bezel. Estimate in excess of $1,000,000.

When an original Rolex “Paul Newman” Daytona is offered for sale, collectors take notice. To own one is a dream for so many. This absolutely fresh to the market watch is the “Paul Newman” Daytona after which all others came second. Likely purchased in 1968, Joanne Woodward chose this reference 6239 fitted with an ‘exotic’ dial, as a gift for Paul Newman as his passion for motorsport was just beginning. Throughout his lifetime, Mr. Newman was seen wearing several generations of Daytona models. This is the first and only ‘exotic’ dial Daytona he wore, making it the ultimate Rolex Daytona wristwatch. This wristwatch has been worn by Paul Newman lovingly over the years, but also well preserved by the consignor, James Cox. The case retains its original proportions, lines, and edges, and in our view, has never been polished. The wonderful, “DRIVE CAREFULLY ME” engraving on the case back is perfectly crisp and completely intact.

Likely to have been originally purchased at Tiffany & Co. in New York, an inventory number possibly engraved by the luxury retailer is found on the underside of the left lug. The dial has developed a creamy, warm patina that is consistent with its age. The luminous hour markers have also aged charismatically along with the luminous hands – all completely original and intact. It comes accompanied with a signed letter written by Paul Newman’s daughter, Nell Newman, documenting its provenance and her support of its sale. The Daytona is a model that will forever be associated with Paul Newman, made famous by him thanks to this very timepiece. The present lot therefore presents a once-in-a-lifetime opportunity to own one of the most mythical, most important, and most recognizable watches of the 20th century.

It’s now being sold for the first time since leaving the inner circle of the Newman family, nearly 50 years after its purchase by Joanne Woodward. We are thrilled to offer it here, with a portion of the proceeds going to The Nell Newman Foundation and Newman’s Own Foundation, in support of Paul Newman’s philanthropic values. Its impeccable provenance, incredible “DRIVE CAREFULLY ME” engraving from Joanne Woodward, and wonderful original condition make Paul Newman’s “Paul Newman” Daytona one of the world’s most precious – and most priceless – timepieces. Ever.


PHILLIPS

WINNING ICONS – Legendary Watches of the 20th Century

New York Auction 26 October 2017

Eventi | Il Mercante in Fiera dal 30 settembre all’8 ottobre a Parma


Non capita tutti i giorni di tuffarsi nelle proprie passioni immerso in una ambiente colmo di oggetti che ti sommergono senza che tu possa organizzare il pensiero per poterli osservare tutti. Dagli orologi ai quadri e all’antiquariato, dai mobili alle auto, dalle cucina alle moto… tutto e di più a Parma come ogni anno ad autunno e primavera… Mercanteinfiera è una vera e propria città antiquaria nella quale più di mille espositori, da tutte le piazze antiquarie europee, esibiscono le proprie scoperte a decine di migliaia di visitatori professionali, collezionisti e cultori della memoria.

E’ un evento unico, uno tra i più importanti appuntamenti del settore su scala europea: più di mille operatori presentano le proprie opere di modernariato, antichità e collezionismo scovate nei loro viaggi. Migliaia di proposte preziose ma anche curiose o solamente “riscoperte di un nostro recente passato”. Due grandi appuntamenti in primavera e autunno a Parma, nel cuore dell’Emilia e dell’Italia, a due passi dal mondo per scegliere tra migliaia di pezzi di stili diversi, verificare le tendenze del mercato, scoprire nuove filiere collezionistiche, conciliare gli affari con un piacevole soggiorno nella capitale della Food Valley, la città della cucina ma anche della musica e dell’arte.

Dall’edizione autunnale di Mercanteinfira 2017, sarà ospitata nel padiglione 4, una sezione speciale curata da MIA PHOTO FAIR, la fiera internazionale d’arte dedicata alla fotografi e all’immagine in movimento.


Dal 30 settembre all’8 ottobre alla fiera di Parma