Italian Motorcycle Legend’s Collection offered for charity at Bonhams Stafford Sale

LEGENDARIA COLLEZIONE ITALIANA DI MOTOCICLETTE OFFERTA IN ASTA DA BONHAMS A STAFFORD PER BENEFICENZA
La collezione di motociclette appartenenti a Giuseppe Visenzi, ex pilota di gran premio di motociclismo e fondatore della società di fama mondiale di accessori per motocicli, GIVI, sarà proposta in asta da Bonhams a Stafford in Inghilterra il prossimo 24 aprile.
La collezione di 14 motociclette comprende una Honda 125cc CR93 Racing del 1962 stimata £22,000-24,000, la Honda RS125 NF4 Grand Prix del 1964 ex-Noboru ‘Nobby’ Ueda, Givi Racing, , stimata £10,000-14,000, la Yamaha TZ125 Racing ex-Katja Poensgen del 1994 stimata £7,000-10,000 e la Motobi 175cc Racing del 1968 stimata £7,000-8,000.
La collezione privata sarà venduta per raccogliere fondi in favore della ‘Fondazione della Comunità Bresciana’ (la Fondazione della Comunità di Brescia), un ente benefico che promuove progetti sociali volti a migliorare la qualità della vita all’interno della locale comunita’ bresciana.
Visenzi inizio’ la sua carriera in Italia verso la fine degli anni ’50 pilotando una Laverda 100 in gare locali . Nel 1962 passo’ alla Ducati 125 e in quello stesso anno conquisto’ i suoi primi punti mondiali guadagnado il sesto 6 ° nel giro del Belgio.
Nel 1963 acquisto’ una Honda CR93 e aggiunse una Aermacchi Ala d’Oro alla sua scuderia, poi sostituite da una Montesa 125, da una Bultaco TSS 250, e, infine, da una coppia di Yamaha. A livello nazionale i suoi risultati migliori sono stati il secondo posto nel campionato 125 (1964 e 1967) e il secondo posto nei campionati 250 e 350 (1970). In ambito internazionale l’anno migliore fu il 1969 quando concluse la stagione al terzo posto assoluto nel mondiale 350 alle spalle di Giacomo Agostini e Silvio Grassetti, guadagnando il podio in Spagna e Finlandia. Si è ritirato dalle corse nel 1970 alla fine della stagione.
Ben Walker, Direttore de dipartimento di Motociclette Bonhams, ha commentato: «Il Signor Visenzi e’ stato un importante pilota di motociclette e la sua collezione lo dimostra . E ‘stato estremamente generoso nell’offrire questa meravigliosa selezione di motociclette per beneficenza e siamo lieti di essere stati prescelti per gestire questa vendita.”
Della collezione si segnalano in particolare:
  • Lotto 350: Honda RS125 NF4 Grand Prix, 1964 ex-Noboru ‘Nobby’ Ueda, Givi Racing, stima £10,000-14,000
  • Lotto 351: Honda RS125 NF4 Racing,1994, ex-Noboru ‘Nobby’ Ueda, Givi Racing, stimata £10,000-14,000
  • Lotto 352: Honda RS125R Racing,1998, ex-Noboru ‘Nobby’ Ueda, Givi Racing, stima £8,000-12,000
  • Lotto 353: Mondial 125cc Grand Prix Racing,1987, stima £7,000-10,000
  • Lotto 354: Honda 125cc CR93 Racing, 1962 circa, stima £22,000-24,000
  • Lotto 355: Yamaha TZ125 Racing, 1994 ex-Katja Poensgen, stima £7,000-10,000
Per maggiori informazioni, visita: www.bonhams.com/motorcycles

ITALIAN MOTORCYCLE LEGEND’S COLLECTION OFFERED FOR CHARITY AT BONHAMS STAFFORD SALE
A collection of motorcycles belonging to Giuseppe Visenzi, former Italian Grand Prix motorcycle racer and founder of world renowned motorcycle accessories company, GIVI, will be offered at Bonhams Stafford Sale, taking place 24 April in Stafford, UK. 
The collection of 14 motorcycles includes a c.1962 Honda 125cc CR93 Racing Motorcycle, estimated at £22,000-24,000, the ex-Noboru ‘Nobby’ Ueda, Givi Racing, 1994 Honda RS125 NF4 Grand Prix Racing Motorcycle, estimated at £10,000-14,000, the ex-Katja Poensgen, 1994 Yamaha TZ125 Racing Motorcycle, estimated at £7,000-10,000, and the 1968 Motobi 175cc Racing Motorcycle, estimated at £7,000-8,000.
The private collection will be sold to raise funds for the ‘Fondazione della Comunità Bresciana’ (The Community Foundation of Brescia), a charity that promotes social projects aimed at improving the quality of life within the local Brescia community.
Visenzi began racing motorcycles towards the end of the 1950s, entering a Laverda 100 in local races in his native Italy. In 1962 he switched to a Ducati 125 and gained his first World Championship points that year by finishing 6th at the Belgian round.
For 1963 he bought a Honda CR93 and added an Aermacchi Ala d’Oro to his stable. They were replaced in turn by a Montesa 125, a Bultaco TSS 250, and finally a brace of Yamahas. At national level his best results were 2nd place in the 125 championship (1964 and 1967) and 2nd place in the 250 and 350 championships (1970). His best year on the international stage was 1969 when he ended the season in 3rd place overall in the 350 World Championship behind Giacomo Agostini and Silvio Grassetti, having finished on the podium in Spain and Finland. He retired from racing at the end of the 1970 season.
Ben Walker, Bonhams Motorcycle Director, said: “Signor Visenzi was a fantastic motorcycle racer, with a collection to match. He has been extremely generous in offering this wonderful selection of machines in aid of a great charity and we are delighted to have been selected to handle the sale.”
Highlights of the collection include:
  • Lot 350: Ex-Noboru ‘Nobby’ Ueda, Givi Racing, 1994 Honda RS125 NF4 Grand Prix Racing Motorcycle, estimate £10,000-14,000
  • Lot 351: The ex-Noboru ‘Nobby’ Ueda, Givi Racing, 1994 Honda RS125 NF4 Racing Motorcycle, estimate £10,000-14,000
  • Lot 352: The ex-Noboru ‘Nobby’ Ueda, Givi Racing, 1998 Honda RS125R Racing Motorcycle, estimate £8,000-12,000
  • Lot 353: 1987 Mondial 125cc Grand Prix Racing Motorcycle, estimate £7,000-10,000
  • Lot 354: c.1962 Honda 125cc CR93 Racing Motorcycle, estimate £22,000-24,000
  • Lot 355: Ex-Katja Poensgen, 1994 Yamaha TZ125 Racing Motorcycle, estimate £7,000-10,000

 

Per maggiori informazioni, visita: www.bonhams.com/motorcycles

Market Spots. Yamaha RD350LC, identified flying object

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Qualche giorno fa mi trovavo alle prese con la manutenzione ordinaria della mia auto all’interno di un officina specializzata, quando dietro un angolo ho intravisto dei colori a me familiari. Un lampo e subito ho avuto un flashback nella memoria. Mi sono bastati pochi attimi e quel rosso e bianco hanno evocato in me immagini care. Sequenze di un film, quello dei miei anni ’80.

In quegli anni il motociclismo viveva un momento d’oro. Il motomondiale era tutto in tre gare: 125,250 e 500 cc. Le moto erano leggerissime ed i motori a 2 tempi imperversavano da quando Giacomo Agostini aveva timbrato il primo mondiale 500 per la Yamaha nel 1975. Tutta l’industria motociclistica in quegli anni sfornava repliche delle moto racing a 2 tempi e gli appassionati erano pazzi per moto leggendarie come Kawasaki Mach III, Honda NS, Suzuki RG Gamma e Yamaha RD.

 

Queste moto alla loro leggerezza e maneggevolezza non associavano purtroppo un telaio e dei freni all’altezza delle loro elevatissime prestazioni, rendendole spesso ingovernabili per i piloti meno esperti. Ciò ha contribuito molto alla diffusione del loro appellativo di “bare volanti”. Incuranti di questo, noi ragazzi degli anni ’80, desideravamo ardentemente possederle ed io fui uno di questi. E non mi fermai alla “piccola” RD350LC ma proseguii con la “sorella maggiore”, la RD500LC. Praticamente la replica della 500 campione del mondo con Kenny Roberts.

Venendo al modello in questione, si tratta di una RD350LC 31k del 1984 in perfette condizioni visti i 30 anni di età ed i soli 15 mila chilometri di percorrenza. Infatti la moto era rimasta invenduta ed utilizzata dal concessionario (originario!) solo per piccoli spostamenti di lavoro per tutti questi anni. Il nuovo proprietario l’ha amorevolmente sistemata e preparata per essere iscritta al registro storico italiano, ed ora è pronta per essere venduta.

Chi fosse interessato all’acquisto di questa fantastica RD350LC 31k può scrivere a info@meridianae.com

Scheda tecnica

Yamaha RD350LC 31k prodotta tra il 1983 e il 1986

Motore:
Cilindrata: 347 cm3

Ammissione: lamellare
Raffreddamento: Acqua
Potenza – cv/rpm: 59/9000
Carburatori: Mikuni VM 26 SS

Telaio:

Sosp. ant.: forcelle standard
Sosp. post.: mono ammortizzatore
Pneumatico ant.: 90/90×18
Pneumatico post.: 110/80×18

Freni ant.: 2 dischi Ø267 mm
Freni post.: 1 disco Ø267 mm
Altezza sella: mm 800
Peso a secco: Kg 165


Few days ago I was in a car dealer with my car for the routine car maintenance, when around a corner I saw those colors so familiar to me. It was a flashback in my memory. In few moments those red and white colors evoked in me images so beloved. Sequences of a film, the one of my 80’s.

In those years, the motorcycle industry was living its golden moment. The world championship was all in three races: 125, 250 and 500 cc. The bikes were very light and 2-stroke engines raged since Giacomo Agostini had stamped the first 500cc world title for Yamaha in 1975. The motorcycle industry in those years produced replicas of racing motorcycles 2-stroke and fans were crazy for legendary bikes like Kawasaki Mach III, Honda NS, Yamaha RD and Suzuki RG Gamma.

These bikes to their lightness and maneuverability, unfortunately, did not associate a chassis and brakes up to their high performance, making them often unmanageable for people not so experienced. This has contributed greatly to the spread of their nickname: “flying coffins”.

Regardless of this fact we hungered owning one of these. And, for exemple, I did not stop to the “small” RD350LC but I also owned the “big sister”, the RD500LC. Virtually a replica of the 500 world champion with Kenny Roberts.

Coming to the model in question, it is a RD350LC 31k in wonderful condition given the age of 30 and only 15,000 km. In fact the bike was left unsold and used by the dealer (the original!) only few times a month for all these years. The new owner has lovingly arranged and prepared it to be registered at the Italian bike historic register, and is now ready to be sold.

For more information about  this fantastic RD350LC 31k write to info@meridianae.com

 

Kenny Roberts: un marziano americano in Europa

Siamo sul finire degli anni settanta, nel 1974 precisamente, in Olanda un giovane pilota americano scende in pista nella classe 250 fortemente raccomandato dalla Yamaha. Dicono vada fortissimo negli USA su quelle mostruose moto due tempi che corrono sugli ovali sterrati senza freni, “il ragazzo va forte come il vento”, dicono i giapponesi. “Ok mettiamogli a disposizione una wild card, come si chiama?…”, si chiama Kenny Roberts. Pronti, partenza, via: arriva terzo.

Da quel momento in avanti il suo nome non è stato più dimenticato. Pochi anni dopo, nel 1978, vinceva il suo primo mondiale nella 500 seguito da altri due nel ’79 e ’80. Ma che razza di fenomeno è questo? Nasceva a quei tempi un nuovo modo di guidare, inventato da Jarno Saarinen. Uno stile eccentrico con tutto il corpo fuori dalla moto a fare da contrappeso verso il centro della curva e il ginocchio a sfiorare la pista. Purtroppo il finlandese morì nel ’73 con Pasolini a Monza nell’anno che tutti ricordano come horribilis per il motociclismo, ma l’eredità di Jarno e Paso scivolò in mano al giovane Kenny che non se la lasciò sfuggire e aprì la grande stagione del motociclismo moderno.

Le moto da 4 passarono a 2 tempi, piccoli missili giapponesi a due ruote. Moto quasi inguidabili grazie ad una erogazione che il 2 tempi rendeva ingestibile. Una coppia motore racchiusa in una manciata di giri che selezionava i piloti con la grazia di una mannaia. Terminò la grande stagione della MV Agusta e del grande Giacomo Agostini che passò alla Yamaha due tempi un attimo prima dell’arrivo di Kenny per poi chiudere la sua carriera unica. Da Kenny in poi le corse degli anni ’80 sfornarono campioni marcati USA uno dietro l’altro: Spencer, Lawson, Rainey, Mamola, Schwantz solo per citarne alcuni. Erano tempi in cui le moto si chiamavano solo Yamaha, Honda e Suzuki e i piloti erano pazzi scriteriati ma affascinanti come eroi. Oggi le cose sono molto cambiate e le moto ancora di più; si guidano molto meglio e sono 4 tempi. Hanno il doppio dei cavalli ma sono docili e ben ammaestrati, inoltre l’elettronica la fa da padrone e gestisce ogni cosa. Mancano molto però quei tempi e i loro miti. Se per quei piloti di una volta non possiamo che sfogliare gli album o il web, per le moto la cosa è diversa. Puoi andare a caccia del mito e rivivere quella emozione. Puoi salire sulla Yamaha RD500LC Kenny Roberts replica del 1984 e immergerti in quegli anni. Questa è la moto che fece più parlare di sé nel 1984 e che concluse quest’era romantica. Quasi un azzardo, una scommessa che celebrava anche il ritiro del campione americano avvenuto proprio in quell’anno. Bene, la scommessa fu vinta e da allora questa moto e le successive concorrenti Suzuki RGV Gamma 500 e Honda NS400 sono entrate nel mito.