Il fatto: Sotheby’s, Ginevra 14 maggio 2014. Record di sempre per la vendita di un orologio Panerai: un rarissimo esemplare di Luminor in acciaio inossidabile del 1955 è stato battuto la cifra record di circa 348.000 euro (Base d’asta di 180.000/360.000 CHF).
Gli orologi Panerai d’epoca sono oramai oggetto di aste combattutissime, si tratta spesso di esemplari unici considerata la rarità di ogni pezzo. Sono oggetti indubbiamente affascinanti per la loro inconfondibile linea e l’aspetto retrò ma anche senza tempo. Sono amati per la loro storia legata indissolubilmente al dramma della seconda guerra mondiale ed evocano immagini leggendarie, di uomini straordinari, eroi del nostro tempo.
Il Luminor venduto a Ginevra è un 6152/1 all’incirca del 1955, con cassa in acciaio inossidabile e ponte a protezione della corona. Ha un movimento a carica manuale, fondello a vite, quadrante nero con indici lineari e cifre ai punti cardinali. Ma quello che lo ha reso “più unico” degli altri Luminor dello stesso periodo, è la lunetta girevole in policarbonato trasparente. Una lunetta staccabile mai vista prima e di cui non se ne conosce l’entrata in produzione.
Il Luminor dei record è appartenuto all’Ammiraglio Gino Birindelli e dopo la sua morte, avventura nel 2008, i suoi eredi hanno deciso di cederlo all’asta. Per comprendere meglio il perché del grande fascino che suscita questo orologio e l’intera produzione “bellica” di Panerai basta leggere qualche riga tratta dalle memorie autobiografiche lasciateci dallo stesso Birindelli nel suo libro “Vita di Marinaio”: <<……Noi andavamo in mare al mattino assai presto ed alla sera a buio fitto, dedicando il lavoro nelle ore di luce al continuo perfezionamento di ogni strumento e quello notturno all’addestramento alle vere e proprie operazioni belliche, di cui studiavamo le tattiche. … Al Serchio si era creata, in modo vero, profondo e sincero, quella “banda di fratelli che costituiva un ideale dei giovani allievi dell’Accademia Navale” ed essere uniti come consanguinei non era retorica, come non lo era il volere dare in ogni possibile modo tutto quello che si poteva ad un’Italia che amavamo sopra ogni cosa. Là si creò quello “spirito del Serchio” che nessuno di noi ha mai potuto dimenticare…>>.
Ammiraglio Gino Birindelli (1911 – 2008)
Motobarca Armata SVAN
A bordo del Motosiluro “Maiale”
Motobarca Armata SVAN
Motosiluro “Maiale”
Ma cosa ha originato storicamente la nascita di queste squadre di ardimentosi sommozzatori? L’inizio del grande sviluppo dell’incursione subacquea risale però al 1935, quando la guerra d’Etiopia sconvolse gli equilibri politici fino a quel momento esistenti; è in quell’anno infatti che due ufficiali, Teseo Tesei ed Elios Toschi, iniziarono a mettere mano a un progetto che nei loro intenti doveva servire a colmare la disparità di mezzi tra la Regia Marina e la più potente forza navale dell’epoca, la Royal Navy, in quel periodo fortemente presente nel Mar Mediterraneo. Venne così costituita la 1ª Flottiglia MAS comandata dal capitano di fregata Paolo Aloisi, incaricata di organizzare i mezzi d’assalto della Marina, cosa che iniziò verso la fine dell’aprile 1939 in una tenuta della famiglia Salviati situata nei dintorni della foce del fiume Serchio. Inoltre nel 1936, vennero realizzati i primi esemplari di barchini progettati da Aimone di Savoia-Aosta, comandante di GeneralMAS, dalla quale dipendevano sia la 1ª Flottiglia MAS che le motosiluranti.
Il punto di partenza furono le versioni rinnovate dei MAS e i siluri. Nell’idea di Toschi e Tesei il siluro diventava un mezzo di incursione subacquea. Nacque così l’SLC (siluro a lenta corsa): siluri elettrici in grado di trasportare due uomini oltre alla testa esplosiva sganciabile, che veniva fissata dai due operatori alla chiglia della nave nemica.
Questo mezzo è meglio noto con il nomignolo di maiale: l’origine del soprannome è incerta e da una parte vi è la forma goffa del mezzo, dall’altra il fatto che erano mezzi lenti e poco agili.
Fornendo ufficialmente la Marina Militare Italiana dal 1938, Panerai ha iniziato questa collaborazione sin dal primo conflitto mondiale con la produzione di vari strumenti nautici di misurazione tattica. A quanto pare ha svolto così egregiamente questo compito che la marina Militare Italiana ha iniziato a commissionare ordini per orologi subacquei navali a cominciare dagli anni 30, che si sono trasformati velocemente in vere proprie forniture di stock destinati ad innumerevoli missioni fino alla Seconda Guerra Mondiale ed oltre.
Con il 3646 alla fine degli anni ’30, Panerai ora ha cominciato ad utilizzare movimenti Rolex sugli orologi subacquei, in quanto la casa svizzera era in possesso del movimento resistente all’acqua più affidabile dell’epoca. Innovazioni come ad esempio la leva di bloccaggio della corona fecero la loro comparsa sui modelli 6152 alla metà degli anni ’50, compreso questo.
Ma, ciò che rende questo 6152 così particolare è l’incisione “Brevetto Officine Panerai” sul fondello.
Questa particolare caratteristica aumenta la probabilità che l’orologio sia stato commissionato con speciali caratteristiche e destinato ad un funzionario Navale di alto rango ritiratosi da tempo dai pericoli della guerra e rimasto a svolgere le sue funzioni in tempo di pace. Tempo scandito così egregiamente che l’Ammiraglio Gino Birindelli si è preso molta cura del suo Panerai viste le eccezionali condizioni di conservazione.
Dal sito Panerai ecco dove tutto comincia…
1860 NASCE IL LABORATORIO DI OFFICINE PANERAI
Giovanni Panerai apre il suo negozio di orologeria a Firenze, sul Ponte alle Grazie: negozio e laboratorio, ma anche prima scuola di orologeria della città; da qui comincia la storia di Officine Panerai. Il negozio si trasferirà poi nella sua sede attuale, all’interno del Palazzo Arcivescovile in Piazza San Giovanni, per prendere nei primi del ‘900 il nome di “Orologeria Svizzera”.
1916
OFFICINE PANERAI DEPOSITA IL BREVETTO DEL RADIOMIR
Per soddisfare le necessità militari della Regia Marina con cui già da alcuni anni collabora, Officine Panerai crea il Radiomir, una polvere a base di radio che consente di rendere luminosi quadranti di strumenti e congegni di mira. Il riferimento al nome “Radiomir” è documentato nel supplemento del brevetto depositato in Francia il 23 marzo del 1916. L’alta visibilità che offriva questa sostanza e l’ottima tenuta della vernice sott’acqua rendono da subito la pasta al radio un elemento centrale della produzione di Officine Panerai. Quello del Radiomir sarà il primo dei numerosi brevetti registrati che contraddistinguono la storia di innovazione di Panerai.
1936
IL PRIMO PROTOTIPO DI RADIOMIR
Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, Panerai crea i primi prototipi del modello che prenderà il nome di Radiomir per gli incursori del Comando del 1° Gruppo Sommergibili della Regia Marina Italiana. Tale modello ancora oggi possiede molte delle caratteristiche di un tempo: cassa di grandi dimensioni (47 mm) in acciaio con forma a cuscino, numeri e indici luminescenti, anse a filo saldate alla cassa, movimento meccanico a carica manuale, largo cinturino resistente all’acqua e sufficientemente lungo per essere allacciato sopra la tuta indossata dagli incursori. Dagli archivi storici della Marina si apprende che questi prototipi vennero prodotti nel 1936, in appena dieci esemplari.
1938
IL RADIOMIR, UN MODELLO IN CONTINUA EVOLUZIONE
La vera e propria produzione del modello di Radiomir con le caratteristiche del 1936 avviene due anni dopo. Per implementare le funzionalità dei prototipi, Officine Panerai lavora ad alcune modifiche e comincia a produrre un nuovo modello di Radiomir. Il suo quadrante è costituito da piastre sovrapposte con indici e numeri traforati, così da rendere la vernice al radio più leggibile e luminescente; mentre le anse, a filo, vengono realizzate con una barretta metallica piegata alle due estremità e saldata alla carrure. Un’altra novità, per migliorare la visibilità subacquea, riguarda la numerazione del quadrante che presenta solo 4 grandi numeri arabi ai punti cardinali e una serie di indici, le lancette di ore e minuti, senza quella dei piccoli secondi.
1940
LA CASSA RADIOMIR 1940
Le necessità della Marina si fanno sempre più specifiche: gli orologi devono stare per diverso tempo sott’acqua e in condizioni estreme, per cui deve essere garantita la resistenza a forti sollecitazioni. Per andare incontro a tali necessità, le anse si ricavano dal blocco unico di acciaio come la cassa, per resistere meglio sott’acqua ed essere più robuste Alcuni modelli di Radiomir presentano la forma a cuscino della carrure con gli spigoli più pronunciati sui fianchi, un generale ridimensionamento delle singole parti e la corona a vite cilindrica a tubetto anziché tronco conica: a queste caratteristiche si ispirano le Special Edition Radiomir 1940 presentate al Salone dell’Alta Orologeria del 2012.
1943
IL MARE NOSTRUM
Officine Panerai presenta il prototipo di un modello destinato agli ufficiali di coperta: il Mare Nostrum, un cronografo a due contatori, di cui si ipotizza siano stati approntati dai due ai tre pezzi di cui restano solo alcune fotografie e un unico esemplare ritrovato nel 2005. È nei primi anni ’40 che cominciano gli studi e la progettazione di uno dei tratti fondamentali del design del marchio fiorentino: il dispositivo a ponte con leva proteggi corona, una sorta di mezza luna d’acciaio utile a evitare le infiltrazioni nella cassa e a proteggere la guarnizione della corona dalle continue sollecitazioni per caricare l’orologio.
1949
IL LUMINOR SOSTITUISCE IL RADIOMIR
Alla pasta a base di radio subentra una nuova sostanza auto luminosa: il Luminor. A base di trizio (isotopo dell’idrogeno), tale composto viene protetto da brevetto registrato l’11 gennaio del 1949 con il marchio “Luminor”. Dal nome di questa sostanza appena brevettata, Officine Panerai prende ispirazione per l’altro suo modello storico dopo l’orologio Radiomir, il Luminor appunto.
1950
LA CASSA LUMINOR
Si compie definitivamente l’evoluzione dal modello Radiomir al Luminor. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’azienda fiorentina prosegue quel percorso di ricerca tecnica cominciato con l’inizio del conflitto, arrivando a concepire il Luminor. Le sue caratteristiche principali sono: il ponte proteggi corona, le anse irrobustite e ricavate dallo stesso blocco d’acciaio della cassa, la forma della carrure a cuscino come nel Radiomir 1940 e la lunetta piatta e più larga. Oggi i modelli con questa cassa vengono presentati come Luminor 1950.
1956
OFFICINE PANERAI REALIZZA L’“EGIZIANO”
Panerai realizza per la Marina Militare Egiziana un orologio conosciuto come “Egiziano”, caratterizzato da dimensioni (il diametro della cassa è di 60 millimetri) e robustezza eccezionali: a grande tenuta stagna e dotato di lunetta indicizzata per calcolare il tempo di immersione. Nel corso dello stesso anno viene depositato il brevetto del ponte proteggi corona che appariva nei prototipi e nei documenti delle forniture di Panerai alla Marina Militare, diventando così il segno distintivo dei modelli Luminor e del DNA del marchio fiorentino.
1972
UN ANNO DI TRANSIZIONE PER OFFICINE PANERAI
Viene a mancare Giuseppe Panerai, figlio di Guido, e l’azienda familiare, con il proprio patrimonio di forniture alla Marina a lungo coperte da segreto militare, passa sotto la direzione dell’ingegner Dino Zei che cambia denominazione sociale, da “G.Panerai & Figlio” in “Officine Panerai Srl”, come appariva sin dai primi modelli. Un altro capitolo della produzione di Officine Panerai riguarda gli strumenti realizzati per la Marina Militare: già da molti anni, infatti, venivano fornite bussole, profondimetri da polso e torce subacquee a compensazione di pressione per avere una resistenza migliore nelle profondità degli abissi.
1993
LA PRIMA COLLEZIONE DI OFFICINE PANERAI
Officine Panerai presenta al pubblico una collezione di tre serie di orologi in edizione limitata: il Luminor, il Luminor Marina e il Mare Nostrum che si ispiravano agli storici modelli creati per gli incursori della Seconda Guerra Mondiale, diventando da subito oggetto di culto per molti collezionisti e appassionati. La presentazione della collezione avviene nel Settembre del 1993 sull’incrociatore della Marina Militare Italiana “Durand De La Penne”, alla presenza del Duca Amedeo D’Aosta.
1997
OFFICINE PANERAI DIVENTA PROTAGONISTA DEL MERCATO DELL’ALTA OROLOGERIA
Officine Panerai viene acquisita dal Gruppo Richemont (all’epoca Vendôme Group) con la conseguente apertura di una rete selezionata di distributori in Italia; l’anno successivo esordisce nel mercato internazionale dell’alta orologeria. La collezione era composta da due modelli: il Luminor e il Luminor Marina in tre versioni. La versione del Mare Nostrum, già proposta nel 1993, viene ripresentata in una nuova versione con il fondello pieno serrato a vite e la minuteria all’esterno del cerchio delle ore.
2001
OFFICINE PANERAI: IL RITORNO ALLE ORIGINI
Dopo un accurato restauro riapre la storica boutique Panerai: nella sede storica di Piazza San Giovanni a Firenze. Questa Bottega d’Arte costituisce un punto di incontro per gli appassionati e i collezionisti della marca che qui trovano orologi in edizione speciale e produzioni particolari che Panerai riserva in esclusiva alle sue boutique.
2002
NASCE LA MANIFATTURA PANERAI A NEUCHÂTEL
Quest’anno è fondamentale per Officine Panerai, viene infatti inaugurata la Manifattura Panerai a Neuchâtel, in Svizzera: l’alta orologeria svizzera, il design esclusivo e l’abilità tecnica si combinano in un unico luogo di progettazione, sviluppo e continua ricerca di nuovi orizzonti tecnici e funzionali. Sempre nel 2002, Officine Panerai inaugura la sua prima boutique in Asia, ad Hong Kong, nel prestigioso Landmark Prince’s Building.
2005
IL PRIMO MOVIMENTO IN-HOUSE DI OFFICINE PANERAI
Officine Panerai lancia il primo movimento in-house, il P.2002: un calibro manuale con funzione GMT e riserva di carica di otto giorni, una lunga autonomia di carica così come nei movimenti Angelus utilizzati negli anni ‘40. Questo calibro prende il nome dall’anno in cui Officine Panerai ha inaugurato la sua Manifattura, tributo all’arte orologiera del marchio fiorentino.
2007
OFFICINE PANERAI PRESENTA NUOVI CALIBRI IN-HOUSE
Vengono presentati tre nuovi calibri concepiti e sviluppati interamente da Officine Panerai: il P.2003, il P.2004 e l’innovativo P.2005. Il P.2005 è caratterizzato da un raffinato tourbillon che il marchio fiorentino ha interpretato, facendo sua la tradizione di questa complicazione dell’alta orologeria e innovandone il dispositivo: infatti, la gabbia che contiene il bilanciere e lo scappamento ruotano intorno ad un’asse che non è parallelo a quello del bilanciere, bensì perpendicolare. A differenza dei tourbillon tradizionali in cui la gabbia compie una rotazione al minuto, quella del tourbillon di Officine Panerai compie una rotazione in trenta secondi.
2008
OFFICINE PANERAI LANCIA I CALIBRI IN-HOUSE P.9000 E P.2006
Officine Panerai presenta i movimenti P.9000 e P.2006, entrambi i calibri sono progettati e prodotti dal marchio fiorentino. Il calibro P.9000, caratterizzato principalmente dalle 72 ore di riserva di carica, è montato su una serie di modelli Luminor 1950 e Radiomir, mentre il P.2006 è un’evoluzione del P.2004, calibro cronografico monopulsante cui è stata aggiunta la funzione rattrappante, governata da un secondo pulsante posto ad ore 10.
2009
OFFICINE PANERAI E L’AMORE PER IL MARE
Per celebrare il legame con il mare, Officine Panerai ha acquistato e restaurato Eilean, il ketch bermudiano del 1936 costruito nei leggendari cantieri Fife. Ci sono voluti ben tre anni per riportare Eilean al mare e alla sua bellezza originaria, grazie al sapiente restauro del cantiere Francesco Del Carlo di Viareggio. Dopo 40.000 ore di lavoro, il 22 ottobre, viene organizzata la cerimonia di varo presso la Sezione Velica della Marina Militare di La Spezia. Sotto i riflettori degli appassionati del marchio fiorentino c’è la ri-edizione dell’ “Egiziano”, il modello che nel 1956 Panerai aveva realizzato per la Marina Militare Egiziana.
2010
TRIBUTO A GALILEO GALILEI
In occasione del 400° anniversario delle sue prime osservazioni celesti, Officine Panerai dedica al genio toscano di Galileo Galilei un trittico di modelli eccezionalmente complicati: l’Astronomo, lo Scienziato e l’orologio planetario Jupiterium. Il Jupiterium Panerai è un orologio-planetario con calendario perpetuo che mostra, secondo il sistema geocentrico come modello astronomico, le posizioni sulla sfera celeste del Sole, della Luna e di Giove con i cosiddetti Pianeti Medicei, cioè i suoi quattro principali satelliti, osservati per la prima volta da Galileo Galilei nel 1610 grazie all’invenzione del telescopio e oggi noti come Io, Europa, Ganimede e Callisto. Al Salone Internazionale dell’Alta Orologeria di Ginevra, Officine Panerai lancia il movimento in-house P.999 e il primo orologio in Panerai Composite.
2011
OFFICINE PANERAI PRESENTA L’OROLOGIO IN BRONZO
Officine Panerai presenta il Luminor Submersible 1950 3 Days Automatic Bronzo, utilizzando per la prima volta un elemento che deve il suo fascino all’aspetto vissuto che assume nel tempo, e che da sempre richiama il mondo del mare cui Officine Panerai è storicamente legata. Nasce, inoltre, il movimento in-house P.3000, espressione dell’arte manifatturiera del marchio fiorentino. Officine Panerai apre la sua trentesima boutique a Bal Harbour, in Florida.
2011
OFFICINE PANERAI PRESENTA L’OROLOGIO IN BRONZO
Officine Panerai presenta il Luminor Submersible 1950 3 Days Automatic Bronzo, utilizzando per la prima volta un elemento che deve il suo fascino all’aspetto vissuto che assume nel tempo, e che da sempre richiama il mondo del mare cui Officine Panerai è storicamente legata. Nasce, inoltre, il movimento in-house P.3000, espressione dell’arte manifatturiera del marchio fiorentino. Officine Panerai apre la sua trentesima boutique a Bal Harbour, in Florida.
2013
TRE NUOVI MOVIMENTI IN-HOUSE RACCONTANO LA CONTINUA EVOLUZIONE DI OFFICINE PANERAI
Officine Panerai lancia tre nuovi movimenti in-house: il calibro P.9100, il primo movimento Panerai a carica automatica con funzione cronografica flyback, il raffinato calibro P.9100/R con Regatta countdown e il P.5000, il nuovo movimento a carica manuale con otto giorni di riserva di carica. La nuova collezione, inoltre, ripropone il grande fascino storico della cassa Radiomir 1940 e una nuova gamma di Submersible. Al Salone Internazionale dell’Alta Orologeria di Ginevra, Officine Panerai presenta il Pocket Watch Tourbillon GMT Ceramica, uno straordinario orologio da tasca in ceramica.
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